Locandina I 7 nani

I 7 nani

Un film di Boris Aljinovic, Harald Siepermann - Con -.
Titolo originale Der 7bte Zwerg. Animazione, durata 90 min., colore - Germania, 2014 - Microcinema
Al momento non in programmazione

Nel regno di Fantabulosa la strega Perfidia ha minacciato la principessa Rose di far piombare lei e l’intera corte nel sonno se si pungerà prima del compimento dei diciotto anni. Arrivato il gran giorno del compleanno tutto sembrerebbe andare per il meglio se Bobo, il più giovane e impacciato dei 7 nani, non commettesse un errore pungendola. Si tratta ora di rimediare liberando il giovane Jack che, innamorato di Rose, potrà baciarla risvegliandola. Ai nani spetta il non facile compito.
I dati del box office parlano di incassi davvero considerevoli per questo film di animazione, che rilegge il classico “La bella addormentata”, sia nel Paese d’origine (la Germania) sia in Russia che in Corea del Sud. Questo non impedisce di ritenere che si tratti di un’operazione in parte interessante. Purtroppo però solo in parte. Perché l’ibrido tra fiabe è ormai divenuto materia corrente da molto tempo e anche in questo caso l’inizio davvero simpatico con i disegni infantili tracciati a mano viene poi rapidamente inficiato da ‘adultismi’ ammiccanti ma piuttosto fuori luogo. Il lupo cronista che concupisce morbosamente Cappuccetto Rosso o Biancaneve che arriva alla festa di compleanno in mega limousine indossando stivaloni fino a mezza coscia e minigonna provvedono subito a rovinare l’incanto di una fiaba che avrebbe potuto avviarsi su altri binari grazie al tenero personaggio di Bobo. Il quale, come tutti bambini hanno sperimentato prima o poi, ha un problema fondamentale: non sa allacciarsi le scarpe. Questo gli crea più di un problema e diventa segnale delle sue insicurezze che però non cedono il passo nei confronti dell’altruismo e dell’ingenuità da non confondersi con la dabbenaggine.
Se i suoi 6 compagni di avventure sono scritti in modo stereotipo lui e un altro protagonista (che in fondo gli è simile nel sentire) costituiscono i punti di forza della vicenda: il drago Barny. Costui dovrebbe essere cattivo ma non sa sputare fuoco e, soprattutto, ha un sogno nel cassetto che teme lo ridicolizzi agli occhi del mondo. Ma anche questo segreto, che non va rivelato in anticipo, finisce con il diventare rivelatore del punto debole del film: la mancanza di quello scatto di fantasia che avrebbe potuto offrirgli quella vitalità in più che superflui omaggi cinefili (dichiarati dai registi) hanno finito per inibire.