È il 1870 e sono sette anni che il colono Jon attende che la moglie Marie e il figlio di dieci anni lo raggiungano in America, dalla lontana Scandinavia. Per loro ha lavorato duramente in una terra inospitale, insieme al fratello, e ora, finalmente, può essere ricompensato. Ma la felicità dura meno di un attimo e lascia il posto alla tragedia. Come in ogni classico del genere, Jon, da uomo per bene, discreto e onesto, si ritrova fuori legge solitario, vendicatore dell’anima, duro a morire anche quando non ha più niente da perdere.
Levrig e Anders Thomas Jensen, sceneggiatore di molti tra i film danesi più conosciuti all’estero, si divertono con il mito del western, giocando a non tralasciare alcun ingrediente della ricetta originale ma anche a cucinarla con serietà. L’attenzione all’autenticità dell’ambientazione, la violenza (tanta, ma senza grandguignol), i caratteri archetipici (dal sindaco becchino allo sceriffo prete), sono alcuni degli elementi del quadro che saltano all’occhio, cui si aggiungono le allusioni ai dolly di Leone e persino un ricordo del “duca”, nella statuaria presenza del protagonista Mads Mikkelsen.
Ciò che normalmente viene dato come antefatto e lasciato fuori schermo, vale a dire la terribile perdita di cui è vittima il protagonista, questa volta è parte integrante della scena e funziona da prologo, teso e efficace. Lo sviluppo che segue adotta man mano il sorriso, complicando le reazioni narrative a catena e presentando una donna-premio quasi camp, la “principessa” Eva Green, che parla letteralmente con gli occhi, perché gli indiani le hanno tagliato la lingua.
La piramide di vendetta si amplia ad ogni scena, lasciando sempre più caduti sul campo, sopra i quali ascende, gradualmente ma incessantemente, Mikkelsen, perfettamente in parte.
È un film che nulla toglie e nulla aggiunge alla storia del western: se mai non fa che ribadire il suo inesauribile fascino e segnala una curiosa e reale affinità tra i personaggi silenziosi e solitari del grande Nord d’Europa e quelli che sugli schermi americani si spingono da sempre a Ovest. Ma è un confronto rispettoso e divertito, come rivela la battuta dello sceriffo verso il finale, del genere “stavamo aspettando proprio un danese per fare quello che qui in America non siamo in grado di fare”. E allora si apprezza l’umiltà di Levrig ma ci si dispiace anche un po’, perché fino a quel punto l’esercizio di stile reggeva piuttosto bene, ma così sembra che non ci creda fino in fondo nemmeno lui.
The Salvation
Un film di Kristian Levring - Con Mads Mikkelsen, Eva Green.Titolo originale id. Western, durata 90 min., colore - Danimarca, 2014 - Accademy 2
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